La bella utopia, ovvero il mito disilluso del comunismo. Uno spettacolo di canzoni, musiche, memorie, tracce poetiche, confessioni, icone, immagini che schizzano la memoria di quello stato perduto che era l’Unione Sovietica, una nazione popolata da donne e uomini che in quel tempo e in quello spazio vissero, morirono, amarono, soffrirono, gioirono e sperarono e che da quello stato vennero ingannati, traditi nelle loro convinzioni più profonde.
“Mi interessano gli uomini, ho una vera passione per gli sconfitti e i diseredati, perché sono le vittime che fanno la storia"
Moni Ovadia
giovedì 8 ottobre 2009
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