martedì 30 settembre 2008
Nilde Jotti
Nata a Reggio Emilia, figlia di un deviatore delle Ferrovie, sindacalista socialista e perseguitato nel ventennio, fu iscritta ad una scuola cattolica privata poiché secondo il padre era meglio che stesse con i preti che con i fascisti... Nilde riuscì a studiare poiché, essendo bravissima, vinse borse di studio su borse di studio. A diciotto anni s'iscrisse alla facoltà di Lettere alla Cattolica di Milano... Per studiare, partiva tutte le mattine all'alba da Reggio per raggiungere Milano e rientrava a notte fonda, facendo gli ultimi cinque chilometri a piedi. L'uccisione di un amico ciabattino e il cadavere giacente sulla neve di un giovane, uccisi entrambi dai nazifascisti, la spinsero alla lotta antifascista. Fece la resistenza come portaordini. Nel 1946 si laureò e l'8 marzo tenne il suo primo comizio come dirigente comunista di Reggio.
lunedì 29 settembre 2008
Globalizzazione
La borghesia non può esistere senza rivoluzionare continuamente gli strumenti di produzione, i rapporti di produzione, dunque tutti i rapporti sociali. Prima condizione di esistenza di tutte le classi industriali precedenti era invece l'immutato mantenimento del vecchio sistema di produzione. Il continuo rivoluzionamento della produzione, l'ininterrotto scuotimento di tutte le situazioni sociali, l'incertezza e il movimento eterni contraddistinguono l'epoca dei borghesi fra tutte le epoche precedenti. Si dissolvono tutti i rapporti stabili e irrigiditi, con il loro seguito di idee e di concetti antichi e venerandi, e tutte le idee e i concetti nuovi invecchiano prima di potersi fissare. Si volatilizza tutto ciò che vi era di corporativo e di stabile, è profanata ogni cosa sacra, e gli uomini sono finalmente costretti a guardare con occhio disincantato la propria posizione e i propri reciproci rapporti.
Il bisogno di uno smercio sempre più esteso per i suoi prodotti sospinge la borghesia a percorrere tutto il globo terrestre. Dappertutto deve annidarsi, dappertutto deve costruire le sue basi, dappertutto deve creare relazioni.
Con lo sfruttamento del mercato mondiale la borghesia ha dato un'impronta cosmopolitica alla produzione e al consumo di tutti i paesi. Ha tolto di sotto i piedi dell'industria il suo terreno nazionale, con gran rammarico dei reazionari. Le antichissime industrie nazionali sono state distrutte, e ancora adesso vengono distrutte ogni giorno. Vengono soppiantate da industrie nuove, la cui introduzione diventa questione di vita o di morte per tutte le nazioni civili, da industrie che non lavorano più soltanto le materie prime del luogo, ma delle zone più remote, e i cui prodotti non vengono consumati solo dal paese stesso, ma anche in tutte le parti del mondo. Ai vecchi bisogni, soddisfatti con i prodotti del paese, subentrano bisogni nuovi, che per essere soddisfatti esigono i prodotti dei paesi e dei climi più lontani. All'antica autosufficienza e all'antico isolamento locali e nazionali subentra uno scambio universale, una interdipendenza universale fra le nazioni. E come per la produzione materiale, così per quella intellettuale. I prodotti intellettuali delle singole nazioni divengono bene comune. L'unilateralità e la ristrettezza nazionali divengono sempre più impossibili, e dalle molte letterature nazionali e locali si forma una letteratura mondiale.
Da: Il Manifesto del Partito Comunista (1848)
giovedì 25 settembre 2008
mercoledì 24 settembre 2008
martedì 23 settembre 2008
Pablo Neruda
lunedì 22 settembre 2008
Pier Paolo Pasolini
Il Partito comunista italiano è un Paese pulito in un Paese sporco, un Paese onesto in un Paese disonesto, un Paese intelligente in un Paese idiota, un Paese colto in un Paese ignorante, un Paese umanistico in un Paese consumistico. In questi ultimi anni tra il Partito comunista italiano, inteso in senso autenticamente unitario - in un compatto "insieme" di dirigenti, base e votanti - e il resto dell'Italia, si è aperto un baratto: per cui il Partito comunista italiano è divenuto appunto un "Paese separato", un'isola.
Cos'è questo golpe? Io so
di Pier Paolo Pasolini
Corriere della Sera, 14 novembre 1974
venerdì 19 settembre 2008
Bandiera Rossa
Avanti o popolo, alla riscossa
Bandiera rossa, bandiera rossa
Avanti o popolo, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.
Bandiera rossa la trionferà
Evviva il socialismo e la libertà!
Degli sfruttati l'immensa schiera
La pura innalzi, rossa bandiera
O proletari, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.
Bandiera rossa la trionferà
Il frutto del lavoro a chi lavora andrà.
Dai campi al mare, alla miniera
All'officina, chi soffre e spera
Sia pronto è l'ora della riscossa
Bandiera rossa trionferà.
Bandiera rossa la trionferà
Soltanto il socialismo è vera libertà.
Non più nemici, non più frontiere
Sono i confini rosse bandiere
O socialisti, alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.
Bandiera rossa la trionferà
Nel solo socialismo è pace e libertà.
Falange audace cosciente e fiera
Dispiega al sole rossa bandiera
Lavoratori alla riscossa
Bandiera rossa trionferà.
Bandiera rossa la trionferà
Evviva il comunismo e la libertà!
giovedì 18 settembre 2008
Rinascita
“Non siamo capaci di elevare barriere artificiose od ipocrite tra le sfere diverse dell'attività - economica, politica, intellettuale, - di una nazione. Non separiamo e non possiamo separare le idee dai fatti, il corso del pensiero dallo sviluppo dei rapporti di forza reali, la politica dall'economia, la cultura dalla politica, i singoli dalla società, l'arte dalla vita reale (...)
E come la rinascita del movimento operaio è inizio e sarà nei suoi sviluppi fonte sicura di rinnovamento di tutto il paese, così la ripresa di un movimento di pensiero marxista non può non significare inizio di rinnovamento in tutti i campi dell'attività nostra intellettuale e culturale".
mercoledì 17 settembre 2008
martedì 16 settembre 2008
lunedì 15 settembre 2008
venerdì 12 settembre 2008
mercoledì 10 settembre 2008
martedì 9 settembre 2008
IL PARTITO
Il Partito è un uragano denso di voci flebili e sottili
e alle sue raffiche crollano i fortilizi del nemico.
La sciagura è sull' uomo solitario, la sciagura è nell' uomo quando è solo.
L' uomo solo non è un invincibile guerriero.
Di lui ha ragione il più forte anche da solo, hanno ragione i deboli se si mettono in due.
Ma quando dentro il Partito si uniscono i deboli di tutta la terra
arrenditi, nemico, muori e giaci.
Il Partito è una mano che ha milioni di dita strette in un unico pugno.
L' uomo ch' è solo è una facile preda, anche se vale non alzerà una semplice trave,
né tanto meno una casa a cinque piani.
Ma il Partito è milioni di spalle, spalle vicine le une alle altre
e queste portano al cielo le costruzioni del socialismo.
Il Partito è la spina dorsale della classe operaia.
Il Partito è l' immortalità del nostro lavoro.
Il Partito è l' unica cosa che non tradisce.
Vladimir Vladimirovič Majakovskij (1893-1930)
lunedì 8 settembre 2008
Roma, Teatro Eliseo, 15-1-1977
...Per noi l'austerità è il mezzo per contrastare alle radici e porre le basi del superamento di un sistema che è entrato in una crisi strutturale e di fondo, non congiunturale, di quel sistema i cui caratteri distintivi sono lo spreco e lo sperpero, l’esaltazione di particolarismi e dell'individualismo più sfrenati, del consumismo più dissennato.
L'austerità significa rigore, efficienza, serietà, e significa giustizia;
cioè il contrario di tutto ciò che abbiamo conosciuto e pagato finora, e che ci ha portato alla crisi gravissima i cui guasti si accumulano da anni e che oggi sì manifesta in Italia in tutta la sua drammatica portata...
Enrico Berlinguer
Conclusioni al convegno degli intellettuali
Conclusioni al convegno degli intellettuali
venerdì 5 settembre 2008
Per cominciare
Proletarier aller Länder, vereinigt euch!
¡Proletarios de todos los países, uníos!
全世界无产者,联合起来!
Пролетарии всех стран, соединяйтесь!
Workers of the world, unite!
Proletari di tutti i paesi, UNITEVI!!!
http://it.wikipedia.org/wiki/Proletari_di_tutti_i_paesi,_unitevi!
Iscriviti a:
Post (Atom)