venerdì 23 aprile 2010

NON TUTTI HANNO LA FORTUNA DI AVER AVUTO I GENITORI COMUNISTI (PAS TOUT LE MONDE A LA CHANCE D'AVOIR EU DES PARENTS COMMUNISTES)





CAST TECNICO ARTISTICO
Regia: Jean-Jacques Zilbermann Sceneggiatura: Jean-Jacques Zilbermann e Nicolas Boukhrief Fotografia: Bruno Delbonnel Montaggio: Joèle Van Effenterre Scenografia: Jean Vincent Puzos Musica: Serge Franklin Produzione: Maurice Bernart (FRANCIA 1994) Durata: 90' Distribuzione cinematografica: FILMAURO per NEMODistribuzione home video: BMG VIDEO

PERSONAGGI E INTERPRETI
Irène: Josiane Balasko Bernard: Maurice Benichou Régine: Catherine Hiegel Zio Charlot: Jean-François Derec Ivan: Victor Nieznanov

La storia si svolge in Francia, nel 1958, alla vigilia del referendum sul passaggio dalla quarta alla quinta repubblica.
Il regista Jean-Jacques Zilbermann racconta l'amore platonico per un membro del coro dell'Armata Rossa da parte della madre Iréne, ebrea scampata all'Olocausto, moglie del proprietario di un piccolo negozio di scarpe e madre di un bambino (il regista stesso, da piccolo).
Iréne è un’appassionata comunista, forse per un naturale senso di riconoscenza nei confronti di quell'Amata Rossa che, entrando ad Auchwitz nel '45, le salvò la vita.
Suo marito invece, simpatizzante gaullista non condivide la militanza attiva di Irène e non ne capisce i risvolti sentimentali ed emotivi.
Così, quando a Parigi giunge, per una tournée, il Coro dell'Armata Rossa…

martedì 13 aprile 2010

Giuseppe DOZZA (Pippo)



Giuseppe Dozza (Bologna, 29 novembre 1901 – 28 dicembre 1974) è stato un politico italiano, sindaco di Bologna per 21 anni dal 1945 al 1966.
Nato in una famiglia economicamente modesta, aderisce al Partito Comunista Italiano fin dalla sua fondazione (1921). Nel 1923 è segretario della Federazione Giovanile Comunista. La sua attività antifascista gli costerà la condanna all'esilio, che egli sconterà prima in Francia e poi in Unione Sovietica, dove conoscerà per la prima volta Palmiro Togliatti di persona.
Dozza tornerà in Italia clandestinamente nel 1943 con l'obiettivo di organizzare la Resistenza partigiana nell'Emilia-Romagna. Poco dopo la conclusione del secondo conflitto mondiale l'esercito anglo-americano gli affida la carica di sindaco di Bologna (precedentemente ricoperta dal podestà fascista Mario Agnoli), che egli conserverà fino al 2 aprile 1966 quando, stanco e malato, cederà il posto al compagno di partito Guido Fanti.
Venne soprannominato "Il sindaco della ricostruzione" perché al momento dell'insediamento della sua giunta comunale il territorio di Bologna era distrutto per il 70%. Si impegnò quindi in un'opera di ricostruzione edilizia e, quando i suoi incarichi municipali finirono, la città emiliana era diventata una delle meglio organizzate della penisola. La maggioranza dei servizi realizzati durante il suo governo (asili, rifornimenti di acqua, trasporti pubblici, scuole ed ospedali) furono resi pubblici.
Giuseppe Dozza, che nel 1947 era anche stato eletto deputato all'Assemblea Costituente, batté nel 1956 il democristiano Giuseppe Dossetti alle elezioni comunali. Il suo ultimo incarico fu quello di consigliere comunale, sempre a Bologna e sempre con il PCI, ottenuto dopo le consultazioni del 1970.
(da Wikipedia)
Vedi: La Febbre del Fare, Bologna 1945-80
Anno di produzione: 2010
Durata: 83'
Tipologia: documentarioGenere: politico/sociale/storico