domenica 6 novembre 2011

7 novembre: RIVOLUZIONE




"Il mercoledì 7 novembre mi alzai molto tardi. La fortezza di Pietro e Paolo sparava il colpo del mezzogiorno quando discendevo la Nevski. La giornata era fredda ed umida. La porta della Banca di Stato era chiusa e custodita da alcuni soldati, baionette in canna.
— Da quale parte state? — domandai loro. — Col governo?— Finito il governo! — mi rispose uno con un sogghigno. — Slava Bogu! (Grazie a Dio)."




da: I dieci giorni che sconvolsero il mondo - John Reed (1919)

martedì 11 ottobre 2011

AVANTI POP

A Bologna "il PCI nella storia d'Italia" dall'8 al 23 Ottobre 2011 presso la Sala Borsa di Bologna
http://www.bibliotecasalaborsa.it/home.php
Bologna è l'ultima tappa di Avanti popolo: Il PCI nella storia d'Italia, mostra dedicata ai 70 anni del PCI che dall'8 al 23 ottobre è visitabile in Piazza coperta tutti i giorni dalle 10 alle 20.La mostra è organzzata da Fondazione Duemila, tutti i dettagli sul loro sito.
Chi visita la mostra il 9 e il 16 ottobre può approfittare dell'apertura domenicale straordinaria per visitare gli scavi archeologici dalle 10 alle 18.15.





Raccontare con una mostra la storia di un partito politico come Il Pci ha costituito una sfida difficile. La scelta di una prospettiva non apologetica si è accompagnata alla volontà di dare il senso di una vicenda complessa, settant’anni della storia di un partito che è stato parte della società italiana, nel suo stretto intreccio tra la dimensione nazionale e quella internazionale.
Il metodo scelto si è fondato su due presupposti: dare conto della straordinaria e articolata messe di documenti del Pci, espressione della sua imponente struttura organizzativa e propagandistica, che sono conservati negli archivi, in primo luogo presso la Fondazione Istituto Gramsci; utilizzare, al tempo stesso, anche documenti che fossero sul Pci. Ad esempio, i film di propaganda realizzati dalla Sezione Stampa e propaganda del partito, ma anche quelli degli avversari del partito comunista, come i Comitati civici, o cinegiornali della Settimana Incom, e inoltre i programmi della televisione pubblica.
Si è cercato, nell’ambito di un’impostazione prevalentemente multimediale della mostra, di permettere più piani di lettura, e di offire ai visitatori diverse tipologie di documenti, corredati da un rigoroso apparato storico e critico. Da quelli “materiali” - come i verbali di riunioni particolarmente importanti della Direzione del partito, come i Quaderni dal carcere di Antonio Gramsci), come volantini, appunti manoscritti, ecc. - a quelli fotografici, iconografici e audiovisivi. Sono stati privilegiati tutti quei documenti che - sia per il loro valore storico, sia per la loro forza evocativa e narrativa - permettessero di dare il senso di questa storia nel contesto della storia d'Italia, cercando di non omettere nulla anche sugli aspetti più drammatici e discussi della vicenda del Partito comunista italiano.
Dal sito: http://fondazioneduemila.org/minisite/

venerdì 14 gennaio 2011

In mostra la storia del Pci


Da 'l'Unità dell'11 gennaio 2011

di F.D.


Si apre oggi alle 11 la mostra “Il Pci nella storia d'Italia”, realizzata nel novantesimo anniversario del congresso di Livorno (si tenne tra il 15 e il 21 gennaio del 1921) e a vent'anni dalla nascita del Partito democratico della sinistra (Rimini, 4 febbraio del 1991). Saranno presenti Alfredo Reichlin, Giuseppe Vacca e Paolo Peluffo, che rappresenta il comitato per le celebrazioni dei 150 anni dell’unità d’Italia. Settant'anni di storia, dunque, “raccontati” alla Casa dell'architettura di Roma (in piazza Fanti 47, poco distante dalla stazione Termini) con un allestimento che coniuga documenti storici originali con le più moderne tecniche multimediali.


Chi ha avuto modo di visitarla in anteprima ha avuto la sensazione di “entrare” in un portale internet. Dove il “navigare” si realizza fisicamente, percorrendo una passerella sulla quale, anno dopo anno, sono annotate le date salienti della storia del Pci e della storia generale. Diciotto grandi schermi mostrano le immagini delle varie epoche e chi vuole approfondireunargomento può uscire dal percorso per entrare in spazi tematici specifici. «Il metodo scelto – spiegano gli organizzatori nel sito dedicato all’iniziativa - si è fondato su due presupposti: dare conto della straordinaria e articolata messe di documenti del Pci, espressione della sua imponente struttura organizzativa e propagandistica, che sono conservati negli archivi, in primo luogo presso la Fondazione Istituto Gramsci; utilizzare, al tempo stesso, anche documenti che fossero sul Pci. Ad esempio, i film realizzati dalla Sezione Stampa e propaganda del partito, maanche quelli degli avversari del Partito comunista, come i Comitati civici, o cinegiornali della Settimana Incom, e inoltre i programmi della televisione pubblica».


Molto del materiale fotografico viene naturalmente dall’archivio de l'Unità (oltre che dagli archivi del Crs, della Fondazione Di Vittorio, dell’Udi, dall’archivio audiovisivo del movimento operaio, dell’Istituto Luce e della Rai. Promossa dalla Fondazione Cespe e dalla Fondazione Istituto Gramsci, la mostra - che ha avuto nel deputato Ugo Sposetti uno dei più convinti sostenitori - offrirà l'occasione di vedere, esposti nelle teche che scandiscono la “navigazione”, gli originali dei Quaderni (che potranno anche essere “sfogliati” sugli schermi), volantini, documenti del tempo della clandestinità. «Sono stati privilegiati tutti quei documenti – spiegano ancora gli organizzatori - che sia per il loro valore storico, sia per la loro forza evocativa e narrativa - permettessero di dare il senso di questa storia nel contesto della storia d’Italia, cercando di non omettere nulla anche sugli aspetti più drammatici e discussi della vicenda del Partito comunista italiano».


D’altra parte, come scrisse proprio Antonio Gramsci, la storia di un partito è anche la storia del suo Paese «dal punto di vista monografico». E, coincidendo col Novecento, è anche storia mondiale. Lo dicono i titoli delle sei tappe principali del percorso: 1921-1943 (dalla vigilia alla fine del fascismo); 1943-1948 (dall’armistizio all’elezione del primo parlamento repubblicano); 1948-1956 (dall’attentato a Togliatti all’invasione dell’Ungheria); 1956-1968 (gli anni della costruzione del muro di Berlino, della crisi di Cuba, del governo Tambroni, della morte di Togliatti fino all’invasione della Cecoslovacchia); 1968-1979 (i movimenti studenteschi e operai, Berlinguer, il compromesso storico, l’omicidio Moro); 1979-1991 (il craxismo, la caduta del Muro, la crisi del comunismo).